Vinile e mc – Coop. Territorio & Cultura, P.1/31257, 1990

canzoni

 

Ascolta “Derme bambinidde”

 

Ascolta “Fronne d’alije”

 

01. Mo ne sceme all’acque 3:48
02. U scarpeir 2:54
03. Cummà Marie 2:40
04. Paratele – Sine sine 2:07
05. Fronne d’alije 2:09
06. La pejte du Uaragniaun – Sì nera nera 5:28
07. Allu balle 3:10
08. U trajenirre 3:22
09. Mamm lu zite 2:34
10. I mo me ne ibbe 2:55
11. Tarantella quanne parite belle 4:08
12. Derme bambenidde 2:56

Uaragniaun
Luigi Bolognese: chitarra, mandoloncello, bouzouki, charango, voce
Maria Moramarco: canto
Silvio Teot: tammorra, darbouka, percussioni, flauto traverso, voce

e con:
Pino Colonna (flauti dritti, sax soprano), Rocco De Rosa (tastiere), Giuseppe Trabace (flauto traverso), Nello Giudice (basso elettrico), Michele Moramarco (voce).

La recensione di Bianca Tragni
… Oggi Maria Moramarco, con i musicisti Luigi Bolognese e Silvio Teot, tenta di ripetere l’operazione di tramandare gli antichi canti del popolo, affidandoli al mezzo tecnologico. Non per niente siamo nell’era della riproducibilità dell’opera d’arte. E opera d’arte collettiva sono le canzoni dei Uaragniaun, fiorite sulle labbra di poeti dialettali, musici improvvisati, danzatori scatenati: cioé persone dotate di una creatività tanto grande quanto non coltivata. La festa o il dramma trovano espressione d’arte negli aedi del popolo…

La recensione di Ferdinando Mirizzi
… Maria Moramarco, Luigi Bolognese e Silvio Teot, operando la riesecuzione e la divulgazione di frammenti di memoria, la cui conoscenza e il cui approfondimento possono consentire, al di là delle suggestioni e delle percezioni di tipo estetico ed emotivo, di disporre di tasselli per la conoscenza dei contesti di esecuzione, fruizione e trasmissione dei testi e delle relative sonorità e di contribuire, così, alla costruzione di una identità culturale basata sulle varietà, sulle peculiarità e sulle differenze rispetto ad una cultura moderna che quelle varietà, quelle peculiarità e quelle differenze tende a sdradicare attraverso processi comunicativi sempre più massivi e omologanti….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.